Il passo Falzarego è un valico dolomitico in provincia di Belluno, posto a 2.109 m s.l.m..
È situato fra il Lagazuoi e il Col Gallina di fronte al Sass de Stria, pochi chilometri dal confine con il Trentino-Alto Adige, al quale è collegato tramite il passo di Valparola.
Il Falzarego mette in comunicazione l'Agordino e la Badia con Cortina d'Ampezzo tramite la Grande Strada delle Dolomiti, la strada statale 48 delle Dolomiti.
A nord, i torrioni del Piccolo Lagazuoi - linea del fronte dolomitico tra Austria e Italia durante la Grande Guerra - lo sovrastano di oltre 600 m. Qui gli austriaci si erano arroccati in postazioni nella parte superiore della montagna, mentre gli italiani scavavano delle gallerie nella roccia destinate a far esplodere le postazioni austriache.
Durante il corso della Grande Guerra, tra il 1915 e il 1917 l' area circostante il passo Falzarego era terra di nessuno tra le due prime linee degli eserciti avversari. Era un punto strategico molto importante dove il 5 luglio 1915 furono sferrati i primi attacchi italiani contro gli sbarramenti austro-ungarici del Valparola.
A memoria di questa guerra, oggi c'è un monumento sul passo.
Falzarego è l'italianizzazione del nome ampezzano El Fouzàrgo. Nelle leggende il nome è stato oggetto di interpretazioni suggestive quale fautzo Rego „il falso re“, un re traditore del quale ancora oggi si può osservare la sagoma pietrificata sulle rocce del monte Lagazuoi.
In realtà la forma ampezzana Fouzàrgo ha un etimo meno poetico, perché deriva da fòuze „falce“: forse un tempo questi terreni erano adibiti allo sfalcio, anche se la presenza di una mònte (la grande area erbosa a destra della strada) fa pensare, piuttosto, che questa zona sia stata sfruttata soprattutto per il pascolo e che fòuze alluda alla forma del luogo - per esempio alla fascia di rocce che domina il Làgo di Lìmides, sulla destra orografica del passo. (Fonte: “Pallidi nomi di monti”, Lorenza Russo)
Giunti al passo Falzarego, l’occhio cade subito su una piccola, semplice chiesetta dal tetto a capanna, bianca con inserti grigi che rompono il candore dell’edificio.
È stata costruita nel 1958 in una magnifica posizione sopraelevata rispetto alla Grande Strada delle Dolomiti. Un contesto splendido per un prezioso gioiellino d’alta quota, arricchito dall’affresco della Visitazione di Maria ad Elisabetta di Vittorio Casetti.
All'interno è stata posta la targa in metallo con una poesia che un tempo si trovava nella galleria del Castelletto della Tofana:
Tutti avevano la faccia del Cristo nella livida aureola dell'elmetto,
tutti portavano l'insegna del supplizio nella croce della baionetta
e nelle tasche il pane dell'ultima cena
e nella gola il pianto dell'ultimo addio.
Questa magnifica strada di montagna, una delle strade più panoramiche del mondo, fu completata il 13 settembre 1909 e consentì al grande pubblico l’accesso al mondo segreto delle Dolomiti fino ad allora difficilmente raggiungibile.
Il percorso inizia a Bolzano, passa per Carezza, Canazei, Pordoi, Arabba, Andraz, passo Falzarego, Cortina d'Ampezzo e termina a Dobbiaco.
La sua lunghezza totale è di 142 km.
Il Falzarego è uno dei passi storici delle tappe dolomitiche del Giro d’Italia,resi celebri dalle imprese dei più forti scalatori di tutti i tempi. Proprio sul passo Falzarego per la prima volta Fausto Coppi sconfisse Gino Bartali in una scalata montana, nel Giro del 1946.
Con infinite serie di tornanti ed erte all'interno di uno scenario mozzafiato, la strada del passo Falzarego - nonché dei passi circostanti - non potevano non essere meta privilegiata di ciclisti e motociclisti.
Al passo Falzarego una funivia porta i visitatori in cima al monte Lagazuoi. Dalla cima si ha una vista mozzafiato sul passo e sulle cime dolomitiche circostanti.
Dal 1965 quest'impianto collega il passo di Falzarego (2.117 m) con il rifugio Lagazuoi (2.746 m) inaugurando un’area di grande richiamo turistico.
Negli anni il Lagazuoi è diventato un'area sciistica e escursionistica di Cortina molto ambita. L'offerta turistica si è ulteriormente arricchita con la realizzazione del Museo all'Aperto della Grande Guerra e, nel 2018, del complesso espositivo Lagazuoi Expo Dolomiti nei locali annessi alla stazione di monte dell'impianto di risalita.